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UOMO e SCIMPANZE’
Primati,
condivisione genetica al 98,5%,
alimentazione onnivora,
vita sociale complessa,
iper competitività coi propri simili,
cosa determina l’assurda debolezza muscolare umana?
Lo studio “Exceptional Evolutionary Divergence of Human Muscle and Brain Metabolomes Parallels Human Cognitive and Physical Uniqueness” pubblicato su Plos Biology, eseguito da un team mondiale di ricercatori sembra aver risposto al quesito.
Ci viene suggerito che i processi fisiologici che mantengono la funzionalità dei tessuti coinvolgono la produzione di più prodotti e intermedi detti metaboliti.
La concentrazione nei tessuti di metaboliti ne determina, di riflesso, lo stato fisiologico.
Monitorando 10000 composti metabolici in tre regioni del cervello e muscolari di esseri umani, scimpanzè, macachi e topi hanno scoperto che :
1- i metabolomi divergono seguendo le distanze genetiche tra le specie.
2- notevole accelerazione dell’ evoluzione del metaboloma nella corteccia prefrontale umana e muscolo scheletrico.
3- questi cambiamenti metabolici non possono essere attribuiti alle condizioni ambientali.
4- i metaboliti determinano la riduzione della forza muscolare umana.
5- la bassa prestazione fisica degli umani avrebbe consentito l’evoluzione del cervello e delle capacità cognitive.
6- il sistema nervoso umano esercita un maggior controllo sui nostri muscoli , in quanto l’ evoluzione avrebbe affinato le nostre abilità manipolatorie a scapito della forza.
7- i neuroni motori delle scimmie interessano un numero maggiore di fibre muscolari rispetto all’ uomo e quindi gli scimpanzé hanno più forza di noi ma non sono altrettanto abili nei movimenti più delicati.
CONSIDERAZIONI:
Verificata l’incidenza dei metaboliti sulle capacità muscolari umane risulta chiaro che allenamenti troppo “duri”, ciclizzazione assente, alimentazione casuale, posture errate, tecniche di esecuzione approssimative, disidratazione OSTACOLANO LA PRESTAZIONE ATLETICA.
LA SOMMINISTRAZIONE DI ALLENAMENTO NON DEVE ARRIVARE AL PUNTO DI AFFATICARE PERCHE’, LA FATICA, E’ UNO STATO BIOCHIMICO DETERMINATO DAI METABOLITI
(Il riscaldamento muscolare per un atleta è una fase biochimica di produzione di metaboliti fondamentale per la prestazione atletica, negli scimpanzé questa situazione biochimica non ha tutta questa rilevanza)