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Cerchiamo di capire perché l’esecuzione dello stacco da terra nel powerlifting crea lo strappo muscolare del bicipite brachiale del braccio supinato.

Nella pratica di stacco da terra del powerlifting si accettano compromessi al fine di sollevare più carico agevolando, a detta loro, l’impugnatura. È anomalo che, dopo innumerevoli infortuni da strappo muscolare del bicipite, ancora si tolleri la presa inversa del bilanciere.
L’anatomia ci insegna che ogni distretto del corpo umano muscolare o articolare che sia è specifico per alcune azioni o insieme di azioni. La biomeccanica specifica invece il potenziale di rendimento o di lesione di un determinato muscolo o distretto articolare.
Perché staccare un bilanciere crea lo strappo sempre del braccio supinato?


Le azioni del bicipite brachiale sono 4:
-1- flessione dell’avambraccio sul braccio
-2- abduzione dell’omero per i primi 30°- 40°
-3- stabilizzazione dell’omero sulla cavità glenoidea (cercine)
-4- supinazione della mano
Proprio sul quarto punto è il caso di soffermarsi. La supinazione della mano è creata proprio dall’azione del bicipite brachiale il quale tendendosi (accorciandosi) crea la rotazione dell’osso radio ruotando l’avambraccio. Sostanzialmente, la differenza biomeccanica nell’impugnare il bilanciere con presa inversa è che nella mano supinata il bicipite brachiale è soggetto a tensione. Nel bicipite brachiale della mano prona c’è molta meno tensione e quindi è più lungo, soggetto a minor trazione.