CONSIGLIO NUMERO 88 – COMPORTAMENTO DEL PIEDE NEGLI SQUAT –

Il piede è un’insieme di articolazioni molto complesse. Si compone essenzialmente di ossa, legamenti e tendini.

La sua architettura permette una biomeccanica molto sofisticata atta a ridurre i segnali del dolore mantenendo elevati i segnali dei meccanocettori. Ogni giorno il piede è soggetto a ripetuti stress (anche la “semplice” deambulazione) che nessun’ altra articolazione del corpo umano potrebbe sopportare.

La fascia plantare del piede risponde alla catena miofasciale posteriore.

Nelle pratiche sportive, chiaramente, le sollecitazioni al piede aumentano considerevolmente.

In questo articolo intendo informare riguardo al comportamento della postura del piede durante l’esecuzione dell’esercizio squat (accovacciamento).

Nella valutazione grossolana dello squat si può cadere nel tranello di considerare il piede come elemento statico. Il piede durante l’esecuzione di uno squat è soggetto a innumerevoli deformazioni dinamiche. L’area del piede più soggetta a deformazioni è l’arco plantare. Tale deformazione, come si diceva, crea pressoché nulli stimoli elettrici poi elaborati dal cervello come dolore.

Esempio di stress del piede durante l’esecuzione dello squat:

Piede destro
Piede sinistro

Si nota chiaramente come, all’aumentare dell’inclinazione della tibia, l’ arco plantare sia soggetto a deformazione.

Questa deformazione crea elevata reazione dei sistemi di acquisizione dati ( terminazioni di Ruffini, corpuscoli di Pacino, organo del Golgi ) dell’articolazione del ginocchio. Questo è il fattore più limitante la performance.

Negli anni le tecniche esecutive dello squat si sono evolute adattandosi ai regolamenti federali ma soprattutto per contenere le deformazioni dinamiche del piede.

La muscolatura della fascia plantare necessita di allenamenti specifici ma la performance richiede un supporto meccanico dell’arco plantare.

Esistono in commercio supporti plantari specifici:

Supporti plantari rigidi

La biomeccanica del piede cambia istantaneamente e il vantaggio è immediato:

In commercio esistono calzature specifiche che evitano le deformazioni della suola e della tomaia. Tuttavia, anche le scarpe top di gamma non hanno supporto dell’arco plantare correttamente realizzato.

Le scarpe specifiche per il weightlifting hanno drop più elevato adatto a contenere infortuni a soleo e gastocnemio da violenti stress dell’articolazione tibio-tarsica.

Nel powerlifting si adottano drop molto meno marcati (addirittura nulli).

Ogni sport che prevede l’utilizzo di carichi elevati o ripetuti necessita di supporto plantare meccanico.

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Pubblicato da RAFFANIMAL

Strength coach personal trainer master sport specialist, istruttore powerlifting, docente scienze motorie presso istituto aeronautico Mario Calderara, città Verona, cell.:3402490405

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